“Dalla roccia, alla roccia”. Secondo le testimonianze dell’ingegner Cesare Pesenti, l’origine della gloriosa impresa di famiglia si deve proprio alle caratteristiche rocce che connotano le pendici collinari verso Olera: lungo questa strada, infatti, Pietro Pesenti, laureato in chimica, individuò i calcari marnosi ottimi per produrre i leganti idraulici naturali. Una roccia sedimentaria calcarea ma con forte componente argillosa, scistosa, facilmente sfaldabile, dal caratteristico colore grigio azzurrato, ricca dei componenti chimici e mineralogici opportuni per offrire una gran varietà di calci idrauliche e “cementi naturali”. Proprio la “Cargadura”, appezzamento di terreno ai piedi della proprietà Belvedere, è il primo sito documentato per l’estrazione e la cottura di queste rocce.
Da Nese ad Alzano Sopra, negli anni Ottanta del XIX secolo i giovani fratelli Pesenti avviarono su scala industriale la pioneristica produzione delle calci idrauliche del primo cemento Portland lombardo, attraverso la cottura di calcari marnosi estratti direttamente dai giacimenti delle colline attorno Alzano, Nese, e quindi Nembro, Pradalunga e Albino (come non ricordare che il padre della moderna geologia, Antonio Stoppani, definì la Valseriana “il paradiso del geologo”).
Fu grazie principalmente alla competenza dell’Ingegnere Cesare Pesenti, laureatosi alla Scuola Politecnica di Aquisgrana nel 1879, che la produzione ebbe un notevole impulso sul piano tecnico scientifico, fino a portare alla costruzione e all’ampliamento della maestosa fabbrica in Alzano Sopra, l’”Officina Pesenti per la produzione del Portland”, oggi noto come ex Cementificio Italcementi: uno dei primi monumenti di Archeologia Industriale tutelati in Italia. I cementi Pesenti divennero presto celebri in tutta Europa, e anche oltre: particolarmente importante il Cemento Bianco, della cui versatilità il bellissimo Oratorio neogotico in parco Montecchio, disegnato da Virginio Muzio, fu il primo, bellissimo esempio.