Giuseppe Pesenti Calvi nacque il 6 gennaio 1925 a Nese (ora Alzano Lombardo, ai piedi della Valseriana), nella Villa fatta erigere dal nonno Carlo Pesenti presso l’antica proprietà Montecchio, e progettata dall’architetto Virginio Muzio nel 1897.
La figura di Carlo Pesenti – e dei fratelli Augusto, Daniele, Pietro, Luigi e Cesare – è legata alla costituzione nel 1877 della ditta “Calci e Cementi F.lli Pesenti fu Antonio”, destinata a fondersi nel 1906 con la “Società Italiana dei Cementi e delle Calci idrauliche” fondata da Giuseppe Piccinelli, per divenire nel 1927 la Italcementi.
La rapida ascesa industriale portò la famiglia ad assumere un ruolo di primo piano nella borghesia industriale italiana, ampliando il proprio prestigio e l’influenza.
Carlo Pesenti si sposò con Caterina Marieni e, rimasto vedovo, in seconde nozze con Giulia Donadoni, nel 1892. Figlio dalla prima moglie fu Pierantonio (1884 – 1960): personalità di rilievo, fu per molti anni Podestà di Nese.
Quest’ultimo, alla morte di Carlo, nel 1911, ereditò la bella villa paterna in Montecchio e il parco, che accoglieva l’importante allevamento di purosangue, sua grande passione. Qui risiedette sposandosi con la nobile Giulia Calvi, discendente de’ Nobili, da cui ebbe due figli: Giuseppe e Franco.
Giuseppe – detto Giusi, o Giusy – ebbe sempre una grande passione, sin da piccolo, per la terra e la vita di campagna in generale. Studiò Scienze Agrarie, laureandosi nel 1956 a Pisa con una tesi su “Vini da pasto e vini speciali”.
Ereditò grandi proprietà terriere anche dal ramo materno, nella fertile pianura della bassa bergamasca, e a Martinengo portò avanti una grande azienda per l’allevamento di bovini da latte (razza Frisona), chiamata Li Cà (Le Case), che rimase sempre la sua attività professionale principale, sino alla cessione dell’azienda nei primi anni Duemila. Dal nonno paterno ereditò inoltre la grande tenuta Belvedere in Nese, che egli trasformò nella sua casa di campagna. Presso il “Belvedì” il dott. Giusi Pesenti poté dedicarsi alle grandi passioni: la coltivazione di vite da vino Merlot, sui terrazzamenti della sua proprietà, il tiro istintivo venatorio con l’arco (importando in Italia la disciplina del “Roving” di caccia e istituendo un torneo di rilevanza internazionale), il tiro sportivo con la pistola.
Profondamente legato alla sua terra, alle sue origini, al ruolo che la famiglia rivestì per la città in cui era nato, il dott. Pesenti Calvi morì presso l’amata residenza del Belvedere il 12 febbraio 2018, designando quale erede universale il Comune di Alzano Lombardo. Nel suo testamento il dott. Pesenti Calvi volle ricordare una poesia di Giovanni Bertacchi, che ben restituisce la personalità del dott. Pesenti e la memoria che voleva si perpetuasse di lui: “Un carro oltrepassò d’erbe ripieno che ancor ne odora la silvestre via… sappi far tu, come quel carro, lascia buone memorie anima mia”.
Sulla sua lapide, presso la bella Cappella Pesenti disegnata da Luigi Angelini, nel cimitero di Alzano, volle una semplice iscrizione: “Agricoltore”.